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Le pettole pugliesi (o pittule) sono una ricetta tipica della festa di santa Cecilia (il 22 novembre)… delle palline di pasta cresciuta fritta in versione sia dolce che salata. Le pettole salate vengono farcite con dei filetti d’acciuga, pomodoro, ricotta, cime di rapa e via dicendo. Le pettole dolci sono, in genere, vuote e rotolate nello zucchero oppure servite con miele o sciroppo d’acero.
Questa ricetta mi è subito piaciuta perché è molto simile a quella siciliana delle sfincette dell’Immacolata. Quanto all’impasto, ci sono diverse varianti, con e senza patata, solo con farina 00, con farine miste, con l’acqua frizzante e via dicendo. Io ho scelto la ricetta tipica pugliese prendendola da un libro della tradizione.
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Mettete il lievito in una ciotolina, aggiungete un pizzico di zucchero e 1-2 cucchiai di acqua tiepida. Lasciate rinvenire il lievito.
Setacciate la farina e realizzate un buco al centro. Versate il lievito al centro del buco. Cominciate a lavorare l’impasto aggiungendo a filo l’acqua gasata a temperatura ambiente. La quantità d’acqua è approssimativa perché la capacità di assorbimento della farina è variabile. Dovete ottenere una pastella densa che cade a nastro.Aggiungete il sale e continuate a lavorare fino a quando la pastella non sarà liscia.
Coprite la pastella e mettetela a lievitare in un posto tiepido per un paio d’ore. Deve raddoppiare il suo volume.
Quando l’impasto sarà pronto, versate l’olio di semi in una pentola per friggere. L’olio deve essere profondo. Quando l’olio sarà caldo, bagnate un cucchiaio nell’olio, prendete l’impasto a cucchiaiate e fatelo scivolare nell’olio caldo.
Quando le pettole saranno dorate, scolatele e mettetele su un piatto con della carta assorbente.
Servite le pettole con del miele oppure con dello sciroppo d’acero. A me piace rotolarle nello zucchero mischiato con della cannella.
Ecco a voi le pettole pugliesi che sono buonissime tiepide!
Vi assicuro che una tira l’altra!
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