—
di
Gli spaghetti al vino rosso sono una variante degli spaghetti ubriachi di qualche settimana fa, per la precisione, sono gli spaghetti al vino rosso di Simone Rugiati, uno dei miei chef preferiti! 😉
La ricetta degli spaghetti ubriachi mi è piaciuta veramente tanto con quella crema delicata preparata con cipolle e vino ma il video di Simone Rugiati mi ha incuriosito troppo e volevo provare questa versione con aglio e peperoncino in cui gli spaghetti vengono cotti nel vino.
E così, ieri l’ho provata! Che dire? A differenza dell’altra ricetta, questa ha un gusto… più “maschio” 😉 Il sapore del vino è più intenso e l’assenza della cipolla la rende meno dolce. Il colore di quest’ultima versione è molto più bello perché gli spaghetti cuociono per un paio di minuti nel vino rosso e quindi ne assorbono aromi e colore.
E adesso, a voi la scelta! Provatele entrambe e ditemi cosa ne pensate 😀
E adesso eccovi la ricetta degli spaghetti al vino rosso di Simone Rugiati… con tante grazie allo grazie chef! 😉
Prendete una padella dal fondo largo e versatevi un paio di cucchiai di olio d’oliva.
Aggiungete uno spicchio d’aglio, intero o tritato, e un po’ di peperoncino.
Se volete potete aggiungere anche dei filetti di acciughe sott’olio.
Non appena l’aglio comincia a soffriggere, aggiungete il vino rosso.
Salate leggermente e aggiungete del trito di prezzemolo. Lasciate sobbollire il vino rosso ed intanto cuocete gli spaghetti.
Quando gli spaghetti saranno a metà cottura (dopo 5 minuti circa), trasferiteli nella padella con il vino rosso e continuate lì la cottura.
Nel caso in cui gli spaghetti dovessero cuocersi asciugando troppo vino, ultimate la cottura aggiungendo acqua di cottura della pasta.
Se, invece, gli spaghetti sono cotti ma c’è ancora troppo vino sul fondo, toglietelo.
Una volta cotti, togliete gli spaghetti dal fuoco ed aggiungete il pecorino grattugiato.
Mescolate fino a quando gli spaghetti al vino diventano cremosi.
Servite i vostri spaghetti al vino rosso con un pochino di pecorino grattugiato e del trito di prezzemolo.
Lascia un commento